“Standardizzare la procedura per riuscire a produrre più documenti in meno tempo”

autore Salvatore Bufanio

 

 

Nella foto: Sergio Maffettone. Foto di ©SB

Intervista a Sergio Maffettone nuovo Console Generale a Monaco di Baviera

Signor Console Maffettone potrebbe presentarsi ai lettori del Corriere d’Italia?

Saluto tutti i lettori del Corriere d’Italia che so essere un punto di riferimento per la comunità italiana in tutta la Germania. Il servizio di informazione cartaceo e online che proponete è molto importante per raggiungere e tenere informati i connazionali su questioni di loro interesse. Grazie per questo. Il mio mandato come Console Generale d’Italia a Monaco di Baviera è iniziato da poco, ma mi sono subito reso conto che gli oltre 130.000 cittadini italiani nel territorio bavarese di competenza di questo Consolato Generale, hanno bisogno di un surplus di attenzione. Mi presento brevemente. Sono nato a Napoli, quasi 49 anni fa. Sono laureato in Diritto penale internazionale presso l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ e specializzato in diplomazia. Dal luglio 1996 al marzo 1997 ho studiato presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Monaco (Ludwig Maximilian Universität) con i professori Claus Roxin e Klaus Volk per preparare la tesi di laurea in Diritto Penale Internazionale sul riciclaggio internazionale di denaro. Ecco da cosa nasce il mio amore per la Germania e la mia ferma decisione di optare, in questo momento della mia vita, per questa sede. Ho iniziato la carriera diplomatica presso il Ministero degli Affari Esteri italiano nel 2001. Ho prestato servizio in Albania, Afghanistan e poi in Cina, per due mandati consecutivi: presso l’Ambasciata d’Italia a Pechino, come portavoce, e presso il Consolato Generale d’Italia a Chongqing, come primo Console Generale d’Italia nel Sud-Ovest della Cina. Negli ultimi anni ho ricoperto ruoli di Consigliere diplomatico e Capo segreteria per diversi Sottosegretari e Viceministri, sia al Ministero degli Affari Esteri che al Ministero dello sviluppo economico. Ho una figlia di 15 anni; sono un appassionato di arte e… di calcio. Forza Napoli!

Diversi cittadini, ormai da troppo tempo, non riescono a prenotare un appuntamento per il rinnovo della carta d’identità o del passaporto. Infatti, utilizzando il sistema “Prenot@ami”, non ci sono quasi mai appuntamenti disponibili. Questo a cosa è dovuto e cosa si potrebbe fare per migliorare questa situazione?

Il sistema Prenot@mi è un sistema di nuova istituzione. Come sapete è stato adottato dal Ministero degli affari esteri – e dal nostro Consolato in particolare, – a partire da luglio 2022. Come tutte le innovazioni ha bisogno di essere rodato e bisogna saperne prendere le giuste misure. E questo, a distanza di qualche mese, stiamo facendo. Per l’utente non è complicato prendere appuntamento in sé. E’ una normale registrazione come quelle che vengono richieste per qualunque servizio online. L’elevatissimo numero di richiedenti appuntamento a fronte di un numero costante (anzi negli ultimi anni in diminuzione) di dipendenti del Consolato è alla base dell’insoddisfazione degli utenti. Per questo motivo, abbiamo deciso dal 27 marzo 2023 di aumentare da due a tre il numero degli sportelli dedicati ai passaporti e di ampliare il tempo di apertura degli sportelli. Ciò è stato reso possibile ridistribuendo internamente il personale degli uffici e dedicando una risorsa ad hoc un paio di giorni a settimana per le urgenze (per motivi sanitari, lavorativi o scolastici), per gli ultrasettantenni senza appuntamento e per i neonati fino a 3 mesi. Anche il terzo sportello introdotto si occuperà di gestire alcune urgenze dei cittadini. Da ora fino alla pausa estiva sarà un banco di prova importante per il nostro consolato. Stiamo cercando anche di snellire quanto più possibile la parte di lavoro preparatorio che i nostri operatori svolgono prima dell’appuntamento, in modo da velocizzare l’iter allo sportello. L’idea è standardizzare la procedura e, come una catena di montaggio, riuscire a produrre più documenti in meno tempo. Per fare questo, è fondamentale che il cittadino si presenti in consolato “preparato”: significa essersi informati prima sui nostri canali social e/o sito internet sulla documentazione che serve al consolato per rilasciare il documento. A questo scopo abbiamo istituito, quindi, un Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) provvisto di un call center che contiene le risposte a buona parte delle domande dei connazionali. Per le pratiche già avviate, due operatori sono a disposizione per meglio indirizzarli, anche come forma di dialogo diretto tra l’istituzione e il cittadino.

Il suo predecessore, Enrico De Agostini, proprio sul Corriere d’Italia dichiarò che “gli ultrasettantenni non hanno bisogno di prenotare online l’appuntamento, ma possono farlo scrivendo un’email o presentandosi in Consolato”. Questa opportunità è ancora attuale?

Sì, questa ottima prassi del mio predecessore è rimasta per gli ultrasettantenni e vale anche per i minori di tre mesi: per queste categorie non c’è bisogno di usare il portale Prenot@mi per prenotare un appuntamento.

Quali progetti vorrebbe realizzare durante il suo mandato?

Il mio primo obiettivo è quello di venire incontro alle esigenze dei connazionali che fanno richiesta dei servizi consolari, in particolare per il rilascio di passaporti e carte d’identità. Dimezzare i tempi di attesa per un appuntamento lo trovo doveroso e, come dicevo, ci stiamo attrezzando per questo. Il secondo obiettivo è quello di avvicinare sempre di più i cittadini al Consolato e renderli partecipi del nostro lavoro. Si dice che la conoscenza è la base della reciproca comprensione. Se essi capiranno meglio il nostro lavoro, riusciremo di certo a creare una maggiore sintonia. Per questo, lanceremo un’attività di comunicazione tramite i Social che possa indirizzarli meglio all’interno dei meandri della burocrazia consolare. Ci rendiamo conto di quanto un sito internet, a volte, possa risultare ostico, noioso e probabilmente obsoleto (seppur esaustivo). Abbiamo pensato, quindi, a dei video-clip in cui vengono spiegati alcuni degli iter burocratici da seguire per ricevere i nostri servizi, a partire dalle domande frequenti che i connazionali ci rivolgono ogni giorno. Saranno delle vere e proprie “Pillole di Consolato”: pochi minuti di illustrazioni dei servizi che speriamo risultino, a lungo andare, più chiari e immediati per l’utenza. Usciranno a cadenza settimanale sui social del Consolato e YouTube. In tale ottica va inquadrata anche la creazione dell’Ufficio relazioni con il pubblico e il call center. Altri due obiettivi del mio mandato: promuovere la cultura italiana e la lingua italiana in Baviera, nella ferma convinzione che questo possa favorire la comprensione tra i due popoli e cementarne l’amicizia; favorire l’incontro tra imprenditori italiani qui residenti e tra essi e gli imprenditori tedeschi, anche promuovendo forme di associazionismo, al fine di incoraggiare sempre di più rapporti commerciali, scientifici e accademici tra Italia e Germania. Aggiungo che abbiamo creato fin da subito un legame stretto con i due Comites di Monaco di Baviera e Norimberga. L’idea è fare più possibile squadra. Aprire il Consolato alle istanze e alle esigenze degli italiani, da un lato; far arrivare con maggiore immediatezza, chiarezza e senza distorsioni i messaggi che il Consolato vuole far pervenire ai connazionali, dall’altro. Un messaggio voglio mandarlo forte e chiaro fin da ora ai connazionali: auspico una loro sempre maggiore collaborazione per evitare il fenomeno di chi prende appuntamento e non si presenta allo sportello il giorno indicato. Questa spiacevole pratica dei ‘no show’ crea un danno notevole non solo a noi, che con tanto sforzo riempiamo tutti gli slot giornalieri per fornire il servizio richiesto, ma soprattutto agli altri connazionali, che devono aspettare. Un altro messaggio importante è: iscriversi sempre all’AIRE. Il malcostume di chi vive in Germania ma non è iscritto all’Anagrafe italiani residenti all’estero non ci aiuta a fornire il servizio nel migliore dei modi, anche perché il numero di unità di personale di un Consolato è parametrato al numero di connazionali che deve servire.