Kempten, Novembre 2022
Pace nel mondo, nella chiesa, nella missione, nella famiglia
«Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace»
(Is 52,7).
Le parole del profeta Isaia esprimono la consolazione, il sospiro di
sollievo di un popolo esiliato, sfinito dalle violenze e dai soprusi,
esposto all'indegnità e alla morte.
Su di esso il profeta Baruc si
interrogava: «Perché ti trovi in terra nemica e sei diventato
vecchio in terra straniera? Perché ti sei contaminato con i morti e sei
nel numero di quelli che scendono negli inferi?». Per questa gente,
l'avvento del messaggero di pace significava la speranza di una
rinascita dalle macerie della storia,
I'inizio di un futuro luminoso.
Ancora oggi, il cammino della pace, rimane purtroppo lontano
dalla vita reale di tanti uomini e donne e, dunque, della
famiglia umana. Nonostante i molteplici sforzi mirati al dialogo
costruttivo tra le nazioni, si amplifica mentre avanzano
guerre - anche in Europa - malattie di proporzioni pandemiche,
peggiorano gli effetti del cambiamento climatico e del
degrado ambientale, si aggrava il
dramma della fame e della sete.
In ogni epoca, la pace è insieme dono dall'alto e frutto di un impegno
condiviso. Tutti possono collaborare a edificare un
mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in
famiglia, nella missione, società e con l'ambiente, fino ai rapporti fra
i popoli e fra gli stati.
Ogni dialogo sincero, pur non privo di una giusta e positiva dialettica,
esige sempre una fiducia di base tra gli interlocutori. Di questa
fiducia reciproca dobbiamo tornare a riappropriarci! L'attuale crisi
sanitaria ha amplificato per tutti il senso della solitudine e il
ripiegarsi su se stessi. Tale crisi è certamente dolorosa. In essa,
però, può esprimersi anche il meglio delle persone. Infatti, proprio
durante la pandemia abbiamo riscontrato, in ogni parte del mondo,
testimonianze generose di compassione, di condivisione, di solidarietà.
Dialogare significa ascoltarsi, confrontarsi, accordarsi e camminare
insieme. Favorire tutto questo tra le generazioni vuol dire dissodare il
terreno duro e sterile del conflitto e dello scarto per coltivarvi i
semi di una pace duratura e condivisa.
Padre Bruno
Zuchowski sscc
Missionario
Kempten,
Novembre 2022
Carissime/i,
in occasione del nuovo anno pastorale mi permetto di entrare
nelle vostre famiglie per salutarvi e per annunciarvi
ancora la vicinanza e l'affetto della Missione Cattolica italiana
di Kempten.
Quest'anno ricorre il 20° anno della mia presenza
nella
nostra comunità in qualità di segretaria.
Ringrazio il Signore perché, dopo tutto questo tempo, la mia mente e il
mio cuore sono ancora pieni di gratitudine, di stupore e di meraviglia,
per quanto di bello ho vissuto e
vivo ancora in mezzo a voi.
Con la presenza di Cristo iniziamo insieme il nuovo anno
pastorale sperando che sia pieno di novità, che possa portare
gioia e amore nella nostra comunità.
Mi auguro che nel corso di quest'anno tutti noi ci impegneremo
affinché la Missione possa essere una Missione in
cammino, che esca, che vada incontro soprattutto ai giovani,
rendendoli protagonisti, e agli anziani cercando di non
farli sentire soli.
La Missione esiste da più di 60 anni e ha affrontato tante sfide,
soprattutto in questi ultimi anni con le chiusure che
purtroppo la pandemia ha
portato, tanta gente si è abituata a stare a casa, e anche la
partecipazione alla S. Messa
per tanti diventa quasi un sacrificio.
Per questo mi permetto di dirvi, molto umilmente: lasciamoci
coinvolgere dalla presenza del Signore. Venite e aiutateci a costruire
con la vostra presenza una missione forte, serena, giovane che possa a
sua volta aiutare gli anziani e coloro che hanno bisogno.
La Missione è il luogo dell'incontro, del confronto, della fede
condivisa, il luogo in cui sei a contatto con fratelli e sorelle nella
fede.
Spesso sento dire: "Vado a Messa dove capita, tanto Dio è lo stesso
dovunque, quindi vado a Messa dove voglio". Sì, Dio è dappertutto ed è
sempre lo stesso Dio!
Ma vivendo la nostra fede in questo modo perdiamo di vista tutta la
bellezza di essere comunità. Quindi diamoci una mossa e per il bene di
tutti noi costruiamo una vera famiglia all'interno della nostra
comunità, consideriamola casa nostra, coinvolgiamoci sempre più per il
bene di tutti, come in una vera famiglia.
La Santa Messa, ma anche tutti gli incontri che durante l’anno liturgico
la Missione offre, è un momento in cui la comunità si ritrova insieme.
Non perdiamo queste occasioni per conoscerci meglio e crescere insieme.
Per questi 20 anni trascorsi, esprimo a tutti voi la mia gratitudine, in
modo particolare a Padre Bruno, il nostro infaticabile missionario, e al
signor Trovato, presidente del Consiglio parrocchiale, e alla sua
famiglia, che da anni sono una pietra fondamentale per la vita della
nostra comunità, e all'intero consiglio parrocchiale.
Vi ringrazio per la vostra attenzione e, per quelle che sono le mie
possibilità, continuerò a impegnarmi affinché la nostra Missione possa
crescere sempre di più.
Grazie a tutti.
Pina Baiano-Polverino
Segretaria della Missione Cattolica Italiana di Kempten