Il Console Generale d'Italia

in Baviera

DISCORSO IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEL 50° ANNIVERSARIO 

DELLA CAPPELLA "REGINA PACIS" SUL COLLE DEL LEITENBERG (DACHAU), 2 NOVEMBRE 2013

 

Non sorprende che, quando 50 anni fa si è voluto erigere un monumento che simbolizzi la riconciliazione tra il popolo italiano e tedesco, si sia deciso di erigere una cappella cattolica in Baviera, di dedicarla a Maria e di affidarsi alla Sua intercessione in favore della pace.

È sulle tragedie, sulle distruzioni e sugli errori del passato, attraverso la riconciliazione e l'unione tra i popoli, che l'Europa nel dopoguerra ha voluto costruire un progetto e la prospettiva di un avvenire.     

In un momento in cui l'Europa ed i suoi popoli sembrano arrancare di fronte ad alcune gravi  crisi esistenziali,  questo monumento, la cappella Maria, Regina della Pace, ci richiama alla realtà: dobbiamo ritrovare un percorso e un punto di arrivo, e dobbiamo partire da una cultura della memoria, dalla conciliazione e dalla condivisione delle cose che ci arricchiscono e che ci fanno divenire migliori, più solidari, più responsabili e più lungimiranti.

Grazie Eminenza per essere venuto e per avere organizzato questo incontro di questo monumento a 50 anni di distanza dalla sua consacrazione. Grazie all’Arcivescovo di Trento per avere rappresentato la Conferenza Episcopale italiana in questa occasione e grazie alla Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ed al Comites per avere rappresentato la società civile. Grazie a tutti i presenti e soprattutto ai giovani che sono qui con noi e che devono condividere la cultura della memoria.  

Grazie!

Filippo Scammacca del Murgo e dell'Agnone

Console Generale d'Italia in Baviera

 

 

Rede anlässlich der Feierlichkeiten an der Kapelle Regina Pacis am Leitenberg

 

Es ist nicht verwunderlich, dass man, als man vor 50 Jahren ein Monument errichten wollte, das die Versöhnung des deutschen und italienischen Volkes symbolisieren sollte, beschloss eine katholische Kapelle in Bayern zu errichten, sie der Heiligen Jungfrau Maria zu weihen und ihr die Fürsprache für den Frieden anzuvertrauen.

Auf den Tragödien, den Zerstörungen und den Fehlern der Vergangenheit und durch die Wiederversöhnung der Völker hat Europa in der Nachkriegszeit das Projekt und die Perspektive einer gemeinsamen Zukunft errichtet.

In einem Moment, in dem Europa und seine Bewohner augenscheinlich von einigen schweren existentiellen Krisen gelähmt werden, holt uns dieses Denkmal, die Kapelle „Maria- Königin des Friedens“ in die Wirklichkeit zurück: Wir müssen unseren Weg finden und ein Ziel. Beides aufgebaut auf einer Kultur des Gedenkens und der Erinnerung, der Versöhnung und der Teilung von Dingen, die uns bereichern und die uns voranbringen, die uns solidarischer, verantwortungsbewusster und weitsichtiger werden lassen.

Herzlichen Dank, Euer Eminenz, dass Sie hierher gekommen sind. Danke, dass Sie die heutige Zusammenkunft an diesem Denkmal fünfzig Jahre nach dessen Einweihung organisiert haben. Danke auch an den Erzbischof von Trient, dass Sie gekommen sind, um hier die italienische Bischofskonferenz zu vertreten. Ein Dankeschön auch an die Nationale Vereinigung der Partisanen Italiens und Comites, die heute hier anwesend sind. Herzlichen Dank auch an alle jungen Leute, die heute hier sind, um die Kultur des Gedenkens und der Erinnerung zu teilen und zu leben.  

Danke!

Filippo Scammacca del Murgo e dell'Agnone

Italienischer Generalkonsul in Bayern