La
Deputata PD saluta il verdetto del Consiglio di Stato che definisce
discriminatorie le tasse sui rifiuti più onerose per i non residenti.
“Quei
Comuni che avevano deliberato di applicare tariffe più alte per i non residenti
- e dunque anche per i residenti all’estero - sui rifiuti, ma anche, ad
esempio per analogia, sulla energia elettrica, hanno agito in modo illegittimo.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato con una sentenza che fa giustizia, perchè
non è sensato che siano chiamati a pagare di più proprio coloro che consumano
meno”. Così Laura Garavini, della Presidenza del PD alla Camera, in relazione
alla sentenza n. 4223 del 6/9/2017 del Consiglio di Stato, che ha annullato
regolamento e delibera tariffaria Tia 2005 di un Comune in provincia di Venezia.
La Garavini ha poi continuato:
“E’
la conferma ufficiale che alcune tasse deliberate da singoli Comuni, stravolgono
il principio comunitario del “chi inquina paga”, discriminando i non
residenti. E’ chiaro che chi risiede all estero, vivendo altrove per la
maggior parte dell’anno, inquina meno nella casa in Italia. Dunque non e’
giusto che gli si imponga di pagare di più, solo in virtù del fatto che non
risiede fisicamente in quel luogo. Secondo quanto stabilito dalla sentenza,
tasse come la Tia, poi sostituita dalla TARI, non possono trasformarsi da tasse
finalizzate a coprire i costi di un servizio a forme di prelievo sul reddito e
sul patrimonio. E’ proprio quello che invece succede in alcuni Comuni, che
esigono più soldi da chi produce una quantità di rifiuti quasi inesistente.
Per
analogia, stessa cosa accade per le bollette dell’energia elettrica.
Come segnalatomi da più elettori, in seguito a una recente delibera
dell’Autorità dell’energia, la 782 / 2016 / r / e e l, alcuni fornitori
della Luce hanno imposto un raddoppio del canone fisso bimestrale per i clienti
non residenti, che invece consumano meno energia degli altri. Queste pratiche
discriminatorie e irragionevoli devono cessare, e mi riservo di intervenire in
sede legislativa per sanare questi abusi, anche alla luce di quanto appena
sancito dal Consiglio di Stato”. De.it.press 7