DOCUMENTO ACLI GERMANIA

 

Riflessioni generali

 

Il Consiglio nazionale delle ACLI Germania, riunito a Stoccarda in data 25 febbraio 2012, intende fornire ulteriori spunti di riflessioni all’inizio delle stagioni congressuali che a partire da Roma (3/6 maggio 2012) dal tema ”Rigenerare comunità per ricostruire il Paese” attraversano prima le ACLI in Italia e, via via, tutte le realtà e presenze acliste nel mondo.

Il mondo globalizzato ed interdipendente è permeato da una crisi strutturale. Cambia l’ordine mondiale e l’Europa, in particolare, vive una crisi dalle dimensioni sopranazionali che minacciano le basi della giustizia e solidarietà. La finanza s’impone all’economia e alla politica, mettendo in mora sistemi democratici incardinati sui principi di libertà, redistribuzione e uguaglianza. A difesa di questi principi le ACLI sono nate, per garantire prima ai piccoli e ai poveri una voce, una tutela di diritti e uno stimolo alla partecipazione. In questa ottica di interazione e di corresponsabilità sociale vogliamo contribuire con idee ed azione al superamento di una crisi i cui orizzonti sembrano allargarsi e non restringersi e, forti di uno spirito evangelico, rinnovato alla fonte della fede, operare per conciliare sviluppo e ambiente in un patto di sostenibilità. Quindi ACLI riformiste, ancorate alla tradizione della Chiesa, ma protese verso nuove ed inedite forme di rappresentanza della società civile per una fedeltà vissuta della democrazia e la riproposizione di valori intramontabili legati all’attualità di un cattolicesimo riproposto nella verità di Cristo, figlio di Dio, alla famiglia, al lavoro,alla giustizia sociale. Questa è la ragione per riproporre con convinzione processi di formazione all’interno delle ACLI che contagino non solo i dirigenti attuali e futuri,  ma anche partendo dai Circoli, dagli uomini e dalle donne, un’ampia fetta della vecchia e nuova emigrazione.

 

Italiani nel mondo

 

I Connazionali all'estero sono abbondantemente oltre quattro milioni. Una fitta, variegata umanità che ha ritenuto positivo mantenere la nostra cittadinanza e legami vivi con la Madrepatria. In oltre mezzo secolo di storia repubblicana, durante il quale i Governi si sono succeduti con estrazioni diverse, dove Partiti sono nati o scomparsi, l’elemento che in fondo ha accomunato l’atteggiamento e l’approccio politico verso gli Italiani all'estero è stato l’apprezzamento per le rimesse fatte in valuta pregiata. Bisogna adoperarsi per ribadire il concetto di emigrazione inteso come risorsa per il Paese con interventi mirati volti a rafforzare strutture, istituzioni e forme associative. Per questa ragione le ACLI Germania salutano favorevolmente il congelamento di ulteriori chiusure di Consolati operato dal nuovo Ministro degli Esteri Terzi, di una migliore collaborazione con l'Istituto INPS sul tema della previdenza per gli italiani all'estero e la ripresa del dialogo con il CGIE dopo le incomprensibili cesure del passato governo. Le ACLI sono coscienti che le risorse disponibili sono estremamente limitate e il tempo che resta sino alla fine della legislatura tanto breve da non ipotizzare nessun miracolo. Lo snodo dell'offerta della lingua e cultura italiana nel mondo rimane una leva strategica per l'immagine ed il profilo del nostro paese. Avere ridotto gli interventi sotto i livelli di guardia ha creato un senso di sfiducia e di disillusione. Il tema della diffusione della rete RAI, delle convenzioni sanitarie, delle tassazioni della casa vengono concepite come ingiustizia. Il mancato rinnovo dei COMITES e del CGIE, privi nel frattempo di qualsiasi legittimazione democratica, sono emblematicamente l'esempio di una ingiustificata distrazione delle forze politiche nei confronti degli italiani all’estero. Le ACLI Germania ne chiedono, con l’applicazione dell’attuale legge, il pronto rinnovo. Anche in riferimento ai tempi brevi dell'attuale legislatura sarà fondamentale ricercare le priorità da realizzare subito e proiettare nuove istanze programmatiche nell’imminente competizione elettorale. Anche sul voto all'estero, senza indugi è importante da subito aprire un tavolo di discussione: un dibattito che nello spirito di una riforma, eliminando le incertezze e le zone grigie, ne colga in pieno il senso e la vitalità.