Comunicato stampa ACLI BAVIERA Maggio 2019
Il 27° anniversario dell’assassinio
dei Giudici Falcone e Borsellino
Comunicato stampa ACLI BAVIERA Maggio 2019
In queste ore risuonano nei cuori e nelle menti le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: un messaggio forte nella formulazione, netto nei contenuti: la mafia si combatte mostrando la sua vera identità liberticida e carogna per affermare che più ancora della militanza, bisogna estirpare e debellare i comportamenti che appartengono alla mentalità mafiosa. No, la mafia non vincerà, no, la mafia non vincerà!
Proprio in questi giorni, nel 1992, lungo l’autostrada, a Capaci, in Sicilia, il Giudice Falcone e i suoi Uomini di scorta cadevano vittime di un vile attentato di matrice mafiosa. Un boato che spegneva le vite di Servitori dello Stato, ma che rendeva quel sacrificio un faro, ancora oggi, contro le organizzazioni di criminalità che oscurano il futuro di un Popolo, che sfregiano le aspirazioni di nuove generazioni, che imbarbariscono un’immagine di società protesa verso lo sviluppo nel rispetto di valori di libertà e democrazia, in opposizione alle occulte forze del male.
Il 19 luglio 1992, a Palermo il Giudice Borsellino, la sua scorta ed innocenti, cadevano vittime della cruenta mano della mafia, una strage annunciata, un affronto all’intera Città,una sfida allo Stato.
Le ACLI Baviera, in occasione del 27° anniversario di atroci delitti che, a distanza di qualche mese, riproponeva la crudeltà e l’efferatezza dell’attentato a Capaci al Giudice Falcone, di criminali mafiosi senza scrupoli e rispetto, richiamano la società civile, tutta, ad un’opposizione senza tregua, a mantenere alti i valori e le finalità di giustizia e legalità che in Sicilia, e non solo, Magistrati del rango di Falcone e Borsellino con elevato senso del bene comune hanno sempre proposto ed affermato.
Risuonano ancora nella Valle dei Templi di Agrigento le parole abbaglianti, di contagiosa commozione di Papa Giovanni Paolo II: “Mafiosi, pentitevi! Verrà il giorno del giudizio di Dio!“. Un urlo agghiacciante per chi crede nella religione cristiana di tremenda, definitiva punizione.
Il Giudice Borsellino, anche convinto che la mafia fosse usata come paravento per celare inadempienze, inefficienze, atti illeciti, propugnava un movimento antimafia che favorisse la crescita sociale, eliminasse le disuguaglianze, diffondesse lavoro e benessere.
Tutte le Istituzioni dello Stato, l’intera classe politica siciliana avranno il compito, con lucida determinazione, di abbattere e superare gli atteggiamenti prevaricatori, da parassiti, tipici della cultura mafiosa diffusa e, ancora percepibile nella corruzione prevaricante, nella gestione clientelare della politica, nella precarietà del lavoro, nella mancata difesa e protezione dell’ambiente e nell’inadeguata proposta turistica e valorizzazione del patrimonio culturale.
Spesso i luoghi in cui si nasce impongono sugli esseri umani quasi un’irredimibile tirannia, un’inesorabile dittatura dalla quale non tutti riescono a salvarsi. Ma in tutti noi, società civile esempi di vita e di sacrificio come nel caso di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino impongono il risveglio delle coscienze, oggi, domani, sempre!
Presidente ACLI Baviera
Comm. Carmine Macaluso