Molto volentieri pubblico questo messaggio e questi versi, uno sfogo del caro Amico, e sempre attento a ciò che ci succede intorno, Cav. Giuseppe Rende, Presidente Emerito delle ACLI Baviera.

Fernando A. Grasso

Vicepresidente Vicario

ACLI Baviera

 

Carissimo  Fernando e Signora, sul 25 Aprile sono rimasto sconcertato da come nostri governanti si esposero e motivarono i loro atteggiamenti pubblici e sui  Media, fu un vile atto alla memoria di quanti persero la vita, per dare la libertà e pace a costoro che ubriacati del potere rinnegano i valori civili. La festa del lavoro in Europa dovrebbe trovare un'altra dimensione, perché non può essere più "IL LAVORO" un problema nazionale, ma occorre un coordinamento promosso dalla politica, dove i sindacati tutelano il lavoro in senso lato. Organizzazioni della società civile e non solo degli organizzati, membri consultivi sulle politiche occupazionali dell'Unione Europea, per evitare sacche di ricchezza e sacche di povertà. E poi questo incerto futuro dell'Europa. Perché tanto rancore sull'Europa, e quando l'Italia avrà di nuovo un Tajani , una  Mogherini, un Draghi! Il mio messaggio è questa poesia:

 

EUROPA, EUROPA NOSTRA

Europa, Europa Nostra,

lo scontento a te si mostra,

e per chi ti sogna e chi ti rifiuta,

ahimè! non c'è accordo che ci aiuta.

Coi nuovi paladini, sospettosi sui vicini,

e quello straniero da invasore,

costa e ruba a noi il lavoro.

Questa Europa delle banche,

che fanno male a destra e a manca,

vige solo burocrazia,

e questa non è democrazia.

Un radicale cambiamento,

questo chiede lo scontento,

ma col trattato dato a Conte,

le speranze vanno a monte.

Con i Briti alla scissione,

con la spesa di rigore,

se non interviene la "Ragione",

il mio Sogno cade, muore.

Usare l'Unione con rispetto,

coesione verso il mondo,

con un Parlamento da noi eletto,

perché non decide fino in fondo?

Se il popolo è sovrano,

basta coi veti nazionali,

ogni Stato dia una mano,

e superiamo questi mali.

Il mondo ci osserva sospettoso,

perché l'Unione è maltrattata,

ci vuole un consenso generoso,

per una Europa unita e amata!

Giuseppe Rende