COMUNICATO STAMPA DELLE ACLI BAVIERA

 Monaco di Baviera, 23 Maggio 2015

 

Memoria è debito inestinguibile

 

In un’Europa moderna, unita da forti vincoli politici ed economici, in processi d’integrazione sempre più coinvolgenti, l’inviolabilità della dignità umana, la democrazia pienamente vissuta, la tolleranza e la solidarietà restano valori quotidianamente da riconquistare, così come, proprio oggi, le atrocità ed ingiustizie, le violenze e le guerre, il fondamentalismo terrorista islamico, rappresentano monito e pietra angolare dell'impegno della società civile a fornire adeguate soluzioni ai flussi di profughi che da quelle regioni disastrate cercano un'alternativa di  esistenza che non si confronti con la morte.

L'incontro che le ACLI, a Roma, hanno celebrato con il Santo Padre Papa Francesco, nelle scorse ore, ha riaffermato il senso vivo della nostra Associazione, un umile, laborioso servizio  ai valori della vita.

Le ACLI Baviera ricordano in questo percorso d’identità collettiva l'anniversario, il 23°, dell’assassinio dei Giudici Falcone e Borsellino, caduti per mano della mafia nella lotta per l’affermazione della giustizia e della società civile.

Anche se oggi non vi è tra noi quel moto d’indignazione di allora, siamo convinti che il ricordo del dolore non si sia assopito e che le tracce di tanta inverosimile viltà non siano cancellate.

Le ACLI Baviera desiderano contribuire a rendere questa memoria responsabilità comune, diffusa e popolare, perché radicata nei cuori degli uomini di buona volontà. Se gelosamente conservata sarà capace di generare nuova passione umana e civile per alimentare una speranza condivisibile. Ma la memoria interpella anche il ruolo delle Istituzioni, perché ad esse è affidato precipuamente il compito di sostenere e forse anticipare la memoria collettiva di una Comunità; nei loro gesti vi è una valenza pedagogica fondamentale. La memoria costituisce il debito inestinguibile da pagare verso questi Eroi e Martiri della democrazia. Essa non ci rende prigionieri del passato, se riappropriarsi del ricordo del patire e delle speranze spezzate spinge ad impegnarsi oggi per una nuova stagione di libertà e liberazione.

 

Il Presidente Regionale

       C. Macaluso